sabato 4 agosto 2012

Jacket Potato e un anno fa...




London 2011.
No, non ho preso una botta in testa, nè ho contratto la sindrome di Peter Pan acuta, per cui vorrei tornare indietro nel tempo.
Oddio, forse un po' sì...
Il fatto è che a dispetto dell'inflazionato "London 2012" che sentiamo continuamente in questo periodo di olimpiadi, per me Londra ha un senso solo se coniugata all'anno 2011.
Spesso mi perdo a pensare cosa starà facendo che so, Beyoncè, in questo preciso istante.
Si starà struccando dopo l'ennesimo concerto?
Si starà svegliando con le borse sotto gli occhi?
Starà mica facendosi la pedicure?
Oppure mi piace pensare un po' meno in grande, semplicemente a me.
Dov'ero un anno fa? Cosa stavo facendo?
Ebbene, un anno fa a quest'ora io ero a Londra.

Oddio ... Londra.... in effetti non proprio in centro.
Per la precisione ero ad Oxford. Giusto un'oretta di autobus da Piccadilly Circus.
Ora certo non mi perderò nell'annoiarvi raccontandovi cosa ero andata a fare (visto che non c'è niente di speciale nel fare un corso intensivo d'inglese, per di più accompagnato da nozioni di anatomia e medicina, tutto rigorosamente in inglese) ma voglio condividere dei piccoli pensieri con voi .
E' inutile.
Tuttora, pur essendoci stata, la mia mente associa Oxford ad Harry Potter.
E' più forte di me.
Sarà perchè il castello di Hogwarts è praticamente la fotocopia di molti dei collage che si trovano lì, sarà perchè gran parte degli interni del castello del film sono girati in un prestigiosissimo collage appunto di Oxford o perchè girando per le sue viuzze mi è capitato varie volte di incrociare pazzi adolescenti vestiti di tutto punto da maghetti o streghette.
Fatto sta che Harry, Ron e Hermione a parte, una certa aria di magia lì si respira davvero.
O forse la magia l'ho vissuta io?
Un mese con i miei pensieri, a confrontarmi con me stessa più di ogni altro momento della mia vita, dove la forza di raggiungere gli obiettivi può nascere solo e soltanto da te, in una città che trasuda cultura e sapere anche solo dall'asfalto.
E' a un passo da una delle metropoli più cosmopolite e caotiche del mondo eppure sembra di vivere in un'isola incontaminata dal progresso (almeno fin quando non si arriva sulla via principale infarcita di McDonald's, Starbucks eccetera), universitari ad ogni angolo, librerie antiche e moderne, antiquari e orafi.
Tutto sa di antico, tutto sa di buono. Un po' come le pagine dei libri dei nonni, avete presente? Che verrebbe voglia di buttarci la faccia dentro e inspirare tutto il profumo, cercando di carpirne anche il contenuto.
Oxford è così. E' da respirare.

Comunque giusto per rimanere in tema culinario... Miss Elizabeth (signora squisita di cui ero ospite) almeno due sere a settimana mi proponeva a cena questo piatto secondo me FENOMENALE.
Lei lo chiamava il "three-moves-dish", perchè in effetti la sua preparazione si può sintetizzare in 3 fasi:
1) Metti in forno la patata
2) Togli dal forno la patata
3) Farcisci la patata
Esiste qualcosa di più facile?
E' un piatto inglese che più inglese non si può. E gli inglesi veri  le farciscono con i condimenti più disparati: pollo, tonno, uova, cheddar. Io ne ho farcite alcune con burro e provola e altre con i classici baked beans (dei fagioli cotti con un pizzico di salsa al pomodoro).
In effetti non è propriamente un piatto estivo, ma vi assicuro che d'autunno e d'inverno possono risolvervi una cena!


Jacket potato
4 patate grandi
olio
sale
50 gr di burro
50 gr di provola
100 gr di fagioli borlotti in scatola
2 cucchiai di passata di pomodoro
mezza cipolla

Preriscaldate il forno a 200°.
Lavate benissimo le patate spazzolandole fino a togliere l'ultimo briciolo di terra.
Spennellate la buccia con l'olio e salate leggermente.Infilzate le patate con la forchetta formando qualche buco per far cuocere l'interno. Infornate le patate intere e fate cuocere per almeno un'ora e un quarto (per le mie patate di grandezza media ci è voluta un'ora e mezza).
Mettete intanto sul fuoco una casseruola con un filo d'olio e la cipolla.
Aggiungete i fagioli e i cucchiai di passata di pomodoro, facendo cuocere per 5-10 minuti.
Valutate la cottura delle patate utilizzando una forchetta. Se la forchetta non incontra alcuna resistenza potete sfornare le patate.
Incidete le patate con un coltello formando una X sulla superficie. Scostate un po' i lembi della buccia e con i rebbi della forchetta schiacciate un po' la polpa (come se fossero patate lesse).
Mettete all'interno della patata un fiocco di burro, il sale e qualche cubetto di provola. Schiacciate nuovamente l'interno della patata con la forchetta per amalgamare il burro e la provola. Aggiungete sulla superficie di qualche patata una cucchiaiata di fagioli.
Infornate nuovamente per 3-4 minuti fino a far sciogliere la provola.

P.S: la buccia si mangia!!! :)



Bon Appetit e....ciao Oxford!





E con questa ricetta partecipo al contest di Monique (un'idea fantastica):



17 commenti:

  1. Adoro l'Inghilterra e sopattutto Londra e questa tua ricetta mi ha portato indietro nel tempo...ho mangiato delle patate buonissime al forno con la buccia a Wuerzburg, in Germania ed erano favolose...grazie cara per aver "acceso" in me dei dolci ricordi!
    Grande Margò!

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    1. Cara Ale, sono contentissima di averti fatto rivivere un pochino quelle emozioni! D'altronde forse la condivisione è proprio questa!!! A me la Germania manca...sono stata solo a Berlino in gita scolastica ma devo assolutamente approfondire!
      Un bacione

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  2. Premesso che AMO Londra ( l'ultima volta ci sono stata a gennaio ), queste patate sono strabilianti..e il tuo post mi è piaciuto un sacco :))
    Bacio grande !

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    1. Cara mary, sempre gentilissima! E sì, Londra è speciale, anche io ci sono stata 2 volte e ogni volta mi sorprende! Un bacione

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  3. Le tue patate sono fantastiche, dolce Margò! Davvero! E le foto bellissime :) Ho letto con piacere della tua avventura ad Oxford e.. beh, hai ragione. La magia è proprio dentro di noi, certi luoghi ce lo ricordano solamente. Adoro quelle atmosfere che si respirano in città inglesi...! Adoro le architetture così gotiche e il 'sapore' di ogni cosa che vedi. Tienilo nel cuore, cara! Sempre. Un abbraccione e buon fine settimana!

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    1. Grazie un milione di volte Ely, e sì credo anche io che ogni luogo, ovunque tu vada, possa risvegliare emozioni uniche e solo tue. E Oxford è veramente magica in ogni sua forma. Lo terrò nel cuore sicuramente, insieme alle tue parole!:) Un bacio

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  4. Ciao Margò!
    Ho colto l'occasione per guardare il tuo blog, leggere bene il tuo post, gustarmi a fondo le tue foto ... e queste magnifiche patate.
    E' davvero bella l'aria che si respira in tante città .... ci si sente delle volte così piccoli ed insignificanti di fronte a palazzi, strade, negozi che hanno avuto una lunga storia ...
    Ad Oxford non ci sono mai stata ... ma Londra ovviamente si e ricordo che mi era piaciuta veramente tantissimo!!!
    Mi piace molto anche questa tua ricetta perchè, come dici tu, quando fa un pò più freddo risolve davvero una cena ...
    Bellissime anche le tue foto!!
    Un bacione e grazie mille per aver partecipato!!!
    Monique

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    1. Ciao cara Monique! Grazie grazie a te per questa splendida idea. Le ricette dei paesi del cuore sarebbero tante, tantissime...e mi dispiace aver scoperto il tuo contest un po' tardi!!!
      Se dovessi mai ricapitare a Londra ti consiglio di fare una capatina ad Oxford anche solo in una giornata...si respira un'aria diversa, strana ma stupenda! Grazie grazie grazie di avermi dato l'occasione di raccontare questa piccola parentesi della mia piccola vita!
      Un bacione

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  5. Che memorie che mia fai tornare! Io ho studiato a Hertofd College tanti, ma tanti, ma tanti anni fa! Chissa' come e' cambiata (oppure no) Oxford, chissa' come era quando sei approdata tu! A dir la verita' queste patate deliziose, le ho scoperte solamente quando sono arrivata negli USA, qui le servono con la crema acida e l'erba cipollina.
    Ciao e buon weekend,
    Giulia

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    1. Cara Giulia!!! Sul serio?!?!? Ma dai, tu pensa quante belle emozioni e quanti ricordi conservi dentro di te! Io certo ho fatto un piccolo e umile corso estivo ma un bel mesetto abbondante ho cercato di respirare a pieni polmoni quell'atmosfera e, anche se non ne ho la certezza, non credo sia cambiata molto!!!
      Per quanto riguarda le Jacket Potatoes io per ben due volte (5 anni fa a Londra e l'anno scorso a Oxford) le ho praticamente trovate ovunque in tutti i pubs e ristoranti spacciate rigorosamente (anche dalla signora in cui ero ospite) per inglesissime. Sarà mica un'importazione americana?
      Un bacione!

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    2. ha ha, bisognerebbe fare una ricerca, ma a sentore mi sa che sono inglesi.
      buon weekend!

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  6. Ciao, ho letto il tuo profilo solo ora! Mi sa che oltre alla passione per i muffin e la cucina in generale, abbiamo qualche altra cosa in comune! :-)
    Sembrano buone queste patate collega! ;-)Ciao e a presto. Io vado in ferieeee :-)))))

    http://basilicopistacchioenonsolo.blogspot.it/

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    1. Ciao cara! Che piacere mi fa quando non sono l'unica a pensarla in un determinato modo!!:D
      Grazie grazie e....buone vacanzeeee!!!:)

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  7. Che belli questi ricordi! Io non sono mai stata ad Oxford ma mi piacerebbe tantissimo :-) Queste patate nella loro semplicità sono squisite e credo proprio che mi risolveranno un bel po' di cene, come dici tu :-) Baci!!

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  8. Ciao, che fantastica ricetta ! Ti aspetto sul mio blog .. http://duecuorieunapadella.blogspot.it/

    Un bacione ;)

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