lunedì 21 ottobre 2013

Marmellata di fichi e cannella


Davvero, non ero pronta. 
Qualcuno di buon cuore avrebbe potuto avvisarmi.
Bastava una telefonatina di un'amica, un'occhiatina fugace della panettiera, un suggerimento dell'edicolante. 
Mi sarebbe bastato.
Mi sarei fatta bastare anche che so, un indizio...
Magari qualcuno che mi avesse lasciato una clessidra sul pianerottolo, una borsa frigo per le scale e l'urlo di Munch appeso al portone..
Avrei risolto subito l'indovinello.
PREPARATI-A-ESAURIRTI-OGNI-MATTINA-ORA-CHE-DOVRAI-PORTARTI-IL-PRANZO-DA-CASA.
E invece nessun preavviso.
Sono caduta dal pero così, tra capo e collo. [E guai a voi se mi immaginate come prossima sponsor ufficiale della Galbusera.]
Dalla sera alla mattina sono stata catapultata nel mondo dei grandi, nel mondo di quelli che la sera devono scongelare irrimediabilmente qualcosa per non morire di fame il giorno dopo.
Nel mondo di quelli che mettono la sveglia prima di tanti minuti quanti ne servono per cuocere il riso per l'insalata.
Nel mondo di quelli che se si scordano le mattonelle di ghiaccio fuori dal frigo sarebbero disposti a farsi teletrasportare al polo Nord pur di fare rifornimento.
Nel mondo di quelli che appena digitano la R su Google la prima ricerca che compare è: "ricette veloci da portare a lavoro".
Nel mondo di quelli che non solo devono pensare a sè (e questo è già di per sè molto difficile), ma hanno sul groppone anche il pasto da preparare-riscaldare-impacchettare per il consorte.
Il tutto in quindici (Q U I N D I C I) vitalissimi e freneticissimi minuti.
Essendo visivamente ancora turbata da questa importante novità, l'unica cosa che posso sperare è che il detto "il tempo aggiusta tutto" valga anche per le neofite del lunch-in-office come me, e non solo per le storie d'amore finite male. 
L'unica considerazione che mi viene in mente, per adesso, è: 
Benvenute responsabilità, bollette da pagare, tempo che sfugge e pranzi take-away da preparare.
Ma davvero mi state dicendo che sono diventata grande?
E questo chi l'ha deciso? Come? Perchè?


Vi dico solo, dopo tutta questa premessa, che il tempo per dilettarmi in cucina in piatti diversi da insalate di riso, paste fredde e panini vari è diminuito alla soglia dello 0.
Negli ultimi tempi l'unica "voglia" che mi sono concessa è la preparazione di questa marmellata di una delicatezza infinita, con un sapor di cannella che sa di antico.
Se avete ancora fichi in casa è la ricetta perfetta!:) 
P.S: se avete suggerimenti per ricette fredde/calde da poter portare a lavoro rendetemi partecipe, ve ne prego!!!:D




Marmellata di fichi e cannella

1 kg di fichi bianchi maturi (circa 800 gr di fichi sbucciati)
400 gr di zucchero
succo di un limone
1 cucchiaio e mezzo di cannella


Sterilizzate tre o quattro vasetti per marmellate, facendo bollire vasetti e tappi in una pentola riempita d'acqua per 30 minuti, separando i vasetti con un canovaccio e facendoli raffreddare capovolti.
Lavate e sbucciate i fichi accuratamente, tagliateli in quattro parti e riponeteli in una pentola a fondo spesso con il succo di limone per una mezzoretta.
Accendete il fuoco al minimo, aggiungete lo zucchero e iniziate a mescolare. Cuocete, mescolando continuamente, per almeno 20 minuti. Se gradite la marmellata "senza pezzi" di frutta a questo punto potete utilizzare il frullatore a immersione per eliminare i rimanenti pezzi grandi di frutta.
Trascorsi altri 10 minuti di cottura fate la prova del piattino (prendete un cucchiaino di marmellata e fatene colare un po' su un piattino inclinato: la marmellata è pronta se scivola molto molto lentamente).
Spegnete il fuoco e aggiungete la cannella, mescolando.
Riempite immediatamente i vasetti sterilizzati, chiudeteli e capovolgeteli, tenendoli in questa posizione fino al completo raffreddamento.
Se volete, riponete i vasetti ben chiusi in una pentola con acqua portando di nuovo ad ebollizione, per una successiva sterilizzazione.

Bon Appetit !:)

domenica 6 ottobre 2013

Il ciambellone più morbido, all'acqua e limone


Oggi è una giornata calma.
Potrei stare qui ad annoiarvi sulla frenesia delle ultime settimane, sulle mie sveglie alle 6 di mattina e le giornate intense di studio.
Potrei stare anche a commentare la frenesia non solo mia, ma dell'Italia intera.
Il governo cade, no ora non più. Aspetta forse sì. No no, era un falso allarme. No ma vedi, hanno detto di sì. Ah ok, ora dicono di no.
Potrei commentarvi cosa mi viene in mente quando vedo la Santanchè, potrei dirvi della mia rassegnazione nel vedere politici in tv.
Potrei anche dirvi che la "vergogna" di Lampedusa la provo anch'io, come Italiana, come Europea e come persona umana.
Potrei dirvi di quando vorrei vivere in un altro posto, ma probabilmente non avrò mai il coraggio per prendere un treno e salutare il mio Paese col fazzoletto bianco.

Ma oggi è una giornata calma, è una domenica uggiosa e autunnale qui a Chieti.
E mi va solo di trasferirvi una ricetta praticamente perfetta, di quelle che vi fanno fare un figurone ma che sono di una semplicità ai limiti dell'impossibile.
L'idea non è stata mia, l'ho "presa in prestito" e riadattata da qui: Diario di una passione.





Ciambellone all'acqua e limone

250 gr di farina
220 gr di zucchero
3 uova
130 gr di olio di semi
120 gr di acqua minerale in bottiglia
una bustina di lievito
scorza e succo di un limone

Con la frusta elettrica montate per bene le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e chiaro. Aggiungete l'olio, l'acqua, il succo e la scorza del limone e infine la farina setacciata con il lievito.
Mescolate il tutto. Non spaventatevi assolutamente se il composto sarà abbastanza fluido e poco denso, è esattamente quella la consistenza che deve avere.
Intanto imburrate uno stampo per ciambelle (io ho usato il diametro 24cm) e versatevi il composto. Infornate in forno già caldo a 170-180° per circa 40 minuti. (Non aprite il forno per nessun motivo nella prima mezzora di cottura, pena il classico "sgonfiamento").


Bon Appetit!:)