mercoledì 26 settembre 2012

Ciambella alla ricotta





Guidi, fai una cosa che ti piace fare.
Ti rilassi.
A pochi metri da casa però, qualcosa di strano. 
Una piccola e innocua spia rossa che lampeggia ad ogni curva, con il simboletto della lampada di Aladino (che poi, che bello sarebbe stato se invece di "attenta che l'olio sta finendo" volesse avvertirti di "esprimere 3 desideri"?)
Bene, non è niente.
Diamine sta lampeggiando, mica è fissa!
Sarà sicuramente qualche contatto elettrico che la fa accendere per sbaglio, giusto per far entrare nel terrore puro il povero automobilista.
E comunque sono arrivata, che succederà mai.
Parcheggio.
Ma sì, dai, per scrupolo controlliamolo l'olio.
Disastro.
Apocalisse.
Cataclisma.
Olio finito, terminato, andato.
Ora immaginate la mia faccia quando ho realizzato che la macchina non si poteva accendere, pena praticamente l'autoesplosione.
E immaginatela ancora quando ho saputo che il mio meccanico era disponibile solo dopo qualche giorno.
E ancora dovevate vedermi, quando ho visto caricare la mia piccolina su un enorme carro-attrezzi, più pallida di un finocchio.
Bene, sommate il tutto e capirete perchè sono stata un po' di giorni via dal blog :)

[Aggiornamento: la mia macchinuccia sta bene, è guarita, ma finchè non vedo non credo!:) ]

Il nervoso e l'ansia di rimanere appiedata mi ha fatto anche passare molto poco tempo in cucina, e tra una pasta al pesto pronto e un hot dog volante ho avuto il tempo e la voglia di preparare giusto questa ciambella alla ricotta.
Semplicissima che più semplice non si può, in realtà è una ricetta classica, sono sicura che la maggior parte di voi la conosce e la utilizza .
Io, però, ve la posto lo stesso, visto che è una ricetta super-collaudata a prova di principianti!
E grazie alla mia nonna che me l'ha passata:)


Ciambella alla ricotta

250 gr di farina 00
250 gr di ricotta bovina
170 gr di zucchero
3 uova intere
un pizzico di sale
1 bustina di lievito per dolci
cioccolato fondente q.b. per guarnire

Sbattete le uova con lo zucchero e il sale con le fruste elettriche, fino ad ottenere un composto spumoso e biancastro. Aggiungete la ricotta e continuate a sbattere il composto con le fruste elettriche.
Setacciate la farina con il lievito e aggiungetela all'impasto, mescolando inizialmente con le fruste e poi con un cucchiaio di legno, fino ad ottenere un composto non troppo liquido ed elastico.
Imburrate e infarinate una teglia a forma di ciambella dal diametro di 24 cm.
Versate il composto all'interno della teglia, spezzettate qualche pezzetto di cioccolato fondente e posizionatelo sulla superficie del dolce. 
Infornate a 160° per circa 40-45 minuti, passato questo tempo fate la prova-stecchino per valutare l'umidità della torta.

P.S. Con la cottura a 40-45 minuti interno della torta resta umido al punto giusto, mentre l'esterno è ben cotto.
Invece di posizionare i pezzetti di cioccolato sulla superficie potete anche mescolare all'impasto 50-60 gr di gocce di cioccolato.
Se l'accompagnate con un topping o una crema al cioccolato vi assicuro il piacere dei sensi!:)


Bon Appetit :)


venerdì 21 settembre 2012

Cookies muccati al cioccolato e banana




Fondamentalmente sono una persona molto buona.
Diamine, da qui a qualche anno (si spera che) sarò in corsia di un ospedale a cercare di assistere al meglio bimbi e vecchini alle prese con mal di gola, otiti e quant'altro....come potrei essere una persona malvagia?
Sono buona quando le persone con in mano un misero filoncino, con gentliezza, mi chiedono di passare avanti alla coda delle casse del super, quando io ho un carrello pieno di roba.
Sono buonissima con Conte, ragazzo Ghanese adorabile, che per far studiare le sue bambine vende accendini e calzini e con un sorriso a trentadue denti mi ripete ogni due secondi "Che Dio ti benedica".
Sono buona con i miei amici, come non esserlo.
E sono buona, moltissimo, con i cani randagi.
Fondamentalmente sono una persona molto buona, dicevo.
Ma alcune volte.
Alcune volte anche Madre Teresa di Calcutta avrebbe qualcosa da ridire.
E quelle volte la calma di una persona buona e posata come me si va a fare allegramente friggere.
Vi sfido a non innervosirvi (sarebbe meglio dire "vi sfido a non diventare una belva mostruosa") con quei simpaticissimi, furbissimi e italianissimi automobilisti che superano tutta la fila di macchine per arrivare primi all'incrocio.
Della serie che a meno che non abbia una donna partoriente in macchina due tre (ma anche quattro cinque) colpi di clacson fatti bene e vari gestacci dal finestrino non glieli leva nessuno.
O vi sfido a rimanere zitti e a riposare silenziosamente quando con le finestre aperte, per far entrare quel briciolo di brezza rarissima in una nottata di 40°, alle 3 di notte passa per strada l'orda immonda di una ventina di quattordicenni che, oltre agli scompensi ormonali, hanno anche l'insana idea di truccare moto e motorini.
E inizi a sentire quel rumoraccio insopportabile a circa 20 km di distanza da casa tua.
E non vuoi affacciarti alla finestra e urlare il tuo disappunto sul fatto che ai tuoi tempi, a quattordici anni a mala pena si usciva il pomeriggio?
O vi sfido a rimanere calma e impassibile, come me stamattina, quando scoprite che la vostra automobile perde olio ovunque. E non sai se vuoi prendere più a calci lei-la macchina-, o il mondo intero.
E attenzione, perchè se mi incontrate in una di queste giornate al super, anche se avete solo un misero filoncino e mi chiedete di passare avanti alla fila, non è detto che io sia così clemente :)

Visto, che come avrete capito, le migliori situazioni che fanno svanire nel nulla la mia calma e bontà sono quelle "automobilistiche", mi sorge il dubbio di dover rinchiudermi in cucina.
E così ho fatto oggi, preparando questi cookies deliziosi,
Anche se non ho pargoli in giro per casa immagino che potrebbero essere molto graditi ai piccini, anche grazie ai pois muccati che aiutano sempre :)
Vi avviso. Sono i classici biscotti U.T.A. (alias Uno Tira l'Altro).
E l'odore di banana che emanano dal forno è...è....
Bè, provateli e vedrete!:)


Cookies choco-banana 
(per circa 16-17 biscotti)

125 gr di burro ammorbidito
80 gr di zucchero
90 gr di zucchero di canna
1 uovo
170 gr di farina 00
1 pizzico di sale
40 gr di cioccolato fondente al 70%
1 banana

Mescolate con un cucchiaio di legno il burro ammorbidito con lo zucchero e lo zucchero di canna fino ad ottenere una crema spumosa. Aggiungete l'uovo amalgamandolo bene, e aggiungete anche mezza banana precedentemente schiacciata.
Aggiungete ora la farina setacciata e il pizzico di sale, fino a raggiungere la consistenza di un composto elastico e malleabile.
Preriscaldate, intanto, il forno a 180° e rivestite una teglia con carta forno.
Spezzettate a pezzetti piccoli il cioccolato fondente, a mano o utilizzando un coltello.
Con l'aiuto di due cucchiai formate tante piccole palline (della misura di una grossa noce) sulla carta forno, distanziate abbastanza l'una dall'altra. Con il dorso del cucchiaio schiacciate molto leggermente le palline.
Tagliate a rondelle la metà di banana restante, e tagliate ogni rondella a metà. Disponete ogni metà rondella di banana al centro della pallina di impasto, e incastatate sui lati della pallina di impasto i vari pezzettini di cioccolato.
Infornate per 10-15 minuti e sfornate appena i bordi dei biscotti diventano marroncini, anche se la parte centrale vi sembra molto morbida (una volta freddi raggiungono la giusta consistenza).

P.S. Potete conservarli per vari giorni (anche 10) in un contenitore ermetico.


E con questa ricetta partecipo al bel contest "mmm...cookies" di Giulia del blog "Love at every bite" e Giulia di "In cucina per caso":


Colgo ora l'occasione per ringraziare tantissimo Chiara del blog La Voglia Matta, che grazie alla sua splendida rubrica Blogs got talent mi ha dato l'occasione di conoscere tante nuove amiche!

E ringrazio tantissimo anche Ely del blog Le jolie coin per avermi regalato il premio "I love your blog" , che io questa volta dedico a tutte le mie cara amiche e lettrici:)

Bon Appetit :)

lunedì 17 settembre 2012

Torta salata -finta pizza- al ciabotto


Non così forte.
Io l'ho fortemente voluta, l'ho pregata di arrivare.
Ma non così, santa pace.
E dire che giovedì c'era una brezzolina così carina.
Avevo riposto con cura gli shorts e le infradito.
Rimestato l'armadio alla ricerca del pigiama.
Presa dallo scaffale più alto la copertina pesante.
Ohh, che bell'atmosfera.
Quasi quasi una giornata autunnale, quando il momento più bello è spiaccicarti al vetro della finestra a osservare le signorotte infreddolite sotto una pioggerella fine, mentre tu dal vetro con un ghigno di soddisfazione te ne stai al calduccio con tazza di thè e plaid sulle spalle.
Ma poi, come sempre, il disastro.
Io la volevo, sì.
Ma non così.
Volevo una pioggerella, un sottile temporaluccio che mi facesse almeno annusare l'odore di foglie bagnate che mi piace tanto.
Io non avevo chiesto il diluvio universale e l'apocalisse in un'unica giornata.
E secondo me chiamarla apocalisse rende ancora poco.
Come chiamereste voi una giornata intera di acqua a cannonate, dove non mi sarei stupida di trovare i miei vicini di casa sul balcone muniti di canna da pesca e cercar trote nel fiume (che fino al giorno prima era semplicemente la strada)?
E come chiamereste una pioggia talmente violenta da far riuscire a crollare parte del tetto della mia università sui tavoli di studio dell'atrio, fortunatamente vuoti? (E asteniamoci dai commenti del tipo "chissà chi l'ha costruito e come" perchè potrei far partire una serie di improperi e parolacce indicibili contro costruttori e ingegneri vari).
Ma la cosa che mi sconvolge di più in questi casi non è la pioggia, non sono i fulmini, non sono gli alberi caduti, e neanche la strada che miracolosamente si trasforma in fiume.
Sono loro.
Gli ultra-ottantenni reclusi in casa, sempre, che non escono mai, che si fanno portare la spesa ai casa dai figli, che conoscono solo un paio di scarpe:le ciabatte.
Ultra-ottantenni che, però, in queste giornate... escono.
Ed escono a piedi? Certo che no.
Escono con l'automobile.
E allora non sai cosa è peggio.
Il cataclisma ambientale o il cataclisma umano.
Mi sa che la prossima volta mi sto coi miei (odiati) 40 gradi e non mi lamento :)

Proprio venerdì, in quella pazza giornata di fulmini e saette, ho preparato questa specie di torta salata, che in realtà assomiglia più ad una pizza.
Il condimento è, tanto per cambiare, abruzzese. [Anche se so che un mix di verdure del genere si cucina allo stesso modo anche in Toscana o in Campania, e probabilmente anche in tante altre regioni:)]
Considerate che costa poco, è facilissima, si cucina in pochissimo, è sana ed è di sicuro effetto.
Difetti? Finisce troppo presto per quanto è buona!:)
[E scusate le foto, ma a parte la mancanza di ispirazione causa mal tempo e febbricola, fare le foto a finestra aperta per far entrare quel poco di luce che una giornata del genere può offrire, quando fuori ci sono circa 10° non è il massimo, ve lo assicuro:) ]


Torta salata al ciabotto

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
mezza cipolla
1 patata rossa
1 zucchina
1 melanzana nera
5 pomodorini ciliegia
mezza scamorza
4 bicchieri d'acqua
olio d'oliva
sale

Lavate e tagliate a cubetti la patata, la zucchina e la melanzana.
Sminuzzate la mezza cipolla.
Mettete un filo d'olio a riscaldare in padella, aggiungete la cipolla e lasciate imbiondire.
Aggiungete ora la patata a cubetti, facendo soffriggere per 3-4 minuti.
Aggiungete ora anche la melanzana e la zucchina, aggiungendo 2 bicchieri d'acqua e coprendo la padella con il coperchio. Fate cuocere almeno 10 minuti, o fin quando l'acqua non sarà evaporata.
A questo punto aggiungete ulteriori 2 bicchieri d'acqua e i pomodorini tagliati a metà, e ricoprite la padella con il coperchio, lasciando cuocere ancora il ciabotto finchè l'acqua non sarà evaporata e le verdure non saranno molto morbide.
Spegnete il fuoco e salate.
Disponete su una teglia la pasta sfoglia rettangolare,bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e, aiutandovi con un cucchiaio di legno, disponete il ciabotto sulla sfoglia, lasciando 2-3 cm dal bordo.
Livellate per bene e rigirate i bordi a mo' di cornice.
Infornate per 10-15 minuti a 180° in forno ventilato.
Intanto tagliate a pezzetti a mezza scamorza.
Sfornate, disponete i pezzi di scamorza sulla torta salata e riinfornate per 5 minuti.
Una volta sciolta la mozzarella sfornate e....



Bon Appetit :)

venerdì 14 settembre 2012

Brownies cioccolato e cocco per un "amico"






Che vita sarebbe senza gli altri?
Senza i piccoli marmocchi tuoi vicini d'ombrellone che ti riempiono di sabbia dai capelli ai piedi.
Senza la giovane impiegata dello Student Point che ad ogni domanda risponde con un secco "non è un problema mio".
Senza quella simpatica vecchina che si fionda con destrezza sull'ultima baguette del supermercato prima di te.
Senza gli specializzandi antipatici e viscidi dell'ospedale che ti fanno sentire gerarchicamente a un livello più basso della carta da parati dei muri, non ricordandosi che anche loro (manco tanto tempo fa) sono stati studenti.
Bè, se mi ci fate pensare in effetti senza tutta questa marmaglia non è che si vivrebbe male. :)
Ma c'est la vie, che volete farci.
L'importante è avere sempre una doppia faccia della medaglia da poter guardare.
La seconda faccia della medaglia per me sono i miei amici. Spledidamente amici.
Mary e Erika, che sono tutto. Elio che adoro. Ale e Paolo, il top.
E poi ce n'è uno un po' particolare, non proprio nei canoni.
Sapete, di quelli che anche se hai i capelli in disordine, pigiamone di pail e occhiaie fino ai piedi non ti giudica e ti vuole bene lo stesso.
Di quelli che puoi passarci anche due ore in silenzio, seduti a fianco, ed è come se vi foste raccontati la giornata.
Di quelli che potresti passarci una vita intera, e in realtà speri proprio che sia così.
Di quelli pronti a tutto, per te.
Di quelli che se la giornata è andata male e ti sentono un po' giù prendono la macchina e ti vengono a trovare con le bustine di cioccolata calda.
Di quelli che ti appoggiano nelle passioni, che ti appoggiano il blog, e che ti spronano a coltivarlo, perchè sanno meglio di te di quanto tu abbia bisogno di questo.
Di quelli che non vedono l'ora di raccontarti l'ultima "news" un po' pettegola sul fidanzamento del tizio più improbabile della città.
Di quelli di cui tu sai tutto.
L'amicizia con la A maiuscola secondo me è racchiusa qui, in questi piccoli gesti, embricata in tanti altri grandi sentimenti.
Bè, perchè non vi ho detto che in realtà Lui è anche il mio compagno :)
Ed è alleato, fratello, confidente e soprattutto amico.

E visto che se Lui fosse un piatto sarebbe sicuramente una tazza fumante di cioccolata pura, la cosa che gli si avvicinava di più erano proprio dei brownies neri neri, che più cioccolatosi non si può.
Dolci ma con un retrogusto un po' amaro, compatti e integri, e rigorosamente semplici.
E un pizzico di cocco, che dà il qualcosa in più, come il nostro rapporto :)
E allora, complice il bel contest di  Monica , questa ricetta la dedico a Lui e a tutte voi, e all'amore e all'amicizia più puri che non conoscono limiti e definizioni.



Brownies cioccolato e cocco
(per una teglia quadrata 24x24)

260 gr di cioccolato fondente al 70%
185 gr di burro
1 cucchiaio di cacao amaro
2 uova
200 gr di zucchero
110 gr di farina 00
1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci
3 cucchiai di cocco disidratato più 2 cucchiai per la decorazione

Spezzettate il cioccolato e ponetelo in una casseruola insieme al burro tagliato a pezzi e al cucchiaio di cacao amaro. Mettete sul fuoco (a fiamma bassissima) fino ad ottenere una crema liscissima, sempre mescolando.
Lasciate raffreddare.
Intanto montate con le fruste elettriche le uova e lo zucchero fino ad ottenere una crema biancastra e spumosa.
Aggiungete il composto di cioccolato sciolto e mescolate dal basso verso l'alto.
Setacciate la farina con il lievito e aggiungete anche loro, molto lentamente, sempre mescolando dal basso verso l'alto.
Infine aggiungete il cocco disidratato e date un'ultima mescolata.
Rivestite una teglia quadrata 24x24 cm di carta forno e versatevi sopra il composto livellando un po' la superficie.
Infornate in forno statico già caldo a 160° per circa 30 minuti. Trascorso questo tempo fate la prova stecchino: la torta non dovrà risultare troppo asciutta, quindi non vi spaventate se lo stecchino sarà un minimo umido.
Spegnete il forno e fate raffreddare (se possibile fate raffreddare e tenete la teglia "all'aria" per una notte).
Tagliate la torta a quadretti regolari e cospargeteli con le scagliette di cocco.

Con questa ricetta partecipo quindi al contest di Monica di Dolci Gusti in collaborazione con Zalando:

E se dovessi scegliere un regalino proprio per Lui non ho dubbi:
 Un bel papillon, originale e stravagante, come il suo animo.


P.S. Sono davvero tanto ma tanto felice che quattro blogger che conosco da pochissimo (a parte la dolce e oramai indispensabile Ely) mi abbiano pensato per donarmi due premi magnifici, che nel prossimo post (visto che oggi è una giornata di quelle stressanti davvero:D) passerò ad altre blogger.
Ma intanto ringrazio queste fantastiche ragazze.
Luna del blog I Barba-pasticcetti: se non la conoscete andatela a trovare, ha una simpatia e un carisma coinvolgenti, e lei e il suo papà sono davvero degli artisti!!!:)
Giu del blog Mela e Cannella, che conosco davvero da poco, ma che ha un blog freschissimo pieno di ricette [e non perdetevi il suo contest, che è fenomenale secondo me].
E infine le fantastiche 2 Amiche in cucina, un nome una garanzia. Se andate sul loro blog ne uscite con almeno cinque-sei idee da voler rifare:)
E infine sempre lei, la donna più sorprendente del web...Ely di Il rovo di bosco, che non finirà mai di darci lezione di vita (e di cucina!).
Grazie a tutte voi!!



mercoledì 12 settembre 2012

Pallotte cac' e ov' ...e il ritorno.


No, non sono sparita.
Io c'ho provato.
Ve lo giuro, c'ho provato con tutte le mie forze.
E mentre ci provavo, e puntualmente non ci riuscivo...
Mi disperavo.
Cercare di cucinare nei tre giorni prima di un esame.
Ok ok so già cosa frulla nelle vostre menti.
Se non riesci a cucinare come diamine fai a mangiare nei giorni in cui dovresti avere proprio più forza e concentrazione?
Bè con amara tristezza vi dico che nei tre giorni prima di un esame divento una sostenitrice di quello che odio più al mondo.
Esci di casa-Compra qualcosa-Torna a casa-Mangia la cosa.
E allora vai con pizze, kebab e panini vari (che se mi offriste un MacChicken o un MacQualcosaltro me lo mangerei pure per quanto non ho voglia di cucinare ma allo stesso tempo fame, e il che è tutto dire).
E' che l'ansia pre-esame non puoi sconfiggerla semplicemente aprendo il frigo, vedere cosa c'è di buono e metterti all'opera tra taglieri e fornelli.
Lei rimane lì con te.
Rimane lì mentre tiri fuori i limoni, mentre li lavi, li sbucci e li spremi, mentre versi il succo in una brocca, mentre aggiungi acqua e zucchero e rimane lì anche mentre rimetti la brocca in frigo.
Ed era una semplice limonata!!!!
In questi giorni, quindi, non sapevo se essere più disperata per l'esame o per il non riuscire ad aggiornare con costanza il blog e non venirvi a trovare nelle vostre casette virtuali (giuro che rimedierò oggi stesso).

Ma uno strappo alla regola si può far sempre, quel briciolo di follia che ogni tanto si accende e ti fa fare l'impensabile.
Pallotte cac' e ov' a due giorni dall'esame, quando la mia giornata dura 12 ore e il mondo è solo ed esclusivamente la scrivania, è decisamente follia.
E' anche lei una ricetta abruzzese come i bocconotti, sono palline di formaggio e uovo, semplici ma ottime.
Come antipasto o anche secondo sono un bijoux!:)

Per la cronaca, l'esame l'ho fatto ieri ed è andato alla grande, il blog forse mi sta portando fortuna:)




Pallotte cac' e ov'


4 uova
300 grammi di pecorino abruzzese
1 mazzetto di prezzemolo
Una manciata di pangrattato
1 l di passata di pomodoro
Mezza cipolla
Olio di semi  per friggere
Sale
Olio d’oliva

Sbattete le uova in una terrina, aggiungendo lentamente il pecorino fino ad avere un impasto abbastanza denso. Aggiungete il prezzemolo precedentemente tritato e pangrattato q.b. (Il composto dev’essere comodo da maneggiare, io ne ho aggiunti circa 2 cucchiai).
Scaldate l’olio di semi in una grande padella, formate delle palline non troppo grandi con il composto (a me piace farle leggermente schiacciate) e immergetele nell’olio. Una volta raggiunta una leggera doratura scolate le pallotte e asciugatele su carta assorbente.
Mettete a scaldare in una pentola un filo d’olio d’oliva e la cipolla tritata. Aggiungere la passata di pomodoro, salatela  e lasciate sobbollire per mezz’ora. Durante gli ultimi minuti di cottura immergete le pallotte nel sugo per farlo insaporire. (Eventualmente lasciate qualche pallotta non condita con il sugo per la decorazione).



Bon Appetit :)

giovedì 6 settembre 2012

Bocconotti abruzzesi alla crema di nocciole


Ok faccio outing.
Ho un problema di fisse.
La maggiore? Non riuscire a fare NULLA, ma proprio NULLA nel periodo di tempo tra l'infornare e lo sfornare qualsiasi cosa.
No, è proprio inutile. Potreste offrirmi qualsiasi somma, se la lucina del mio forno è accesa non ci sono per nessuno.
Rimango lì davanti al vetro, appiccicata come una zanzara morta.
In realtà, però, ci sono le volte che vanno bene e quelle che vanno meno bene...
Stare con la faccia appoggiata al vetro per gustarti la bella visione di un muffin che si gonfia rientra nelle cose che vanno bene.
Anche perchè alla fine si tratta di "perdere" 20 minuti della tua vita.
Ma maledetta me quando mi è saltata in mente l'idea di provare le inflazionatissime meringhe alla francese.
Ok, lo ammetto fin da ora, devo avere un problema con la Francia, visto che meringhe, macarons e bignè sono le mie bestie nere, che se potessi li cancellarli da ogni ricettario mondiale, visto lo scompenso emotivo che mi causano quando ogni volta chi ricasco nel provarli a fare mi illudo che possa essere la volta buona, ma niente.
Niente.
Ma tornando a monte, sapete che vuol dire rimanere incollata nervosamente al vostro forno per tutta la cottura della meringa?
Qui non c'è muffin che tenga, la cottura è di sacrosante 2 ore (minimo).
Non ce la posso fare.
2 ore proprio no.
Le cose sono due: o preparo una bella targa in legno, da mettere sopra la porta d'ingresso della cucina, con scritto "Vietato l'ingresso a idee malsane che prevedono cotture in forno più lunghe di 40 minuti", oppure qualche buon anima tra voi mi indica qualche gruppo di recupero per forno-dipendenti.

Questa volta però mi è andata piuttosto bene, cottura perfetta, tempo minimo. Riuscita assicurata.
Ah, per la cronaca, è una ricetta abruzzese, tipica del Frentano, e da piccola ne facevo man bassa!:)
Spero che anche voi possiate farne! (senza esagerare....il rischio dipendenza è dietro l'angolo).





Bocconotti abruzzesi

Per la pasta:
400 gr di farina 00
2 uova
1 tuorlo
150 gr di burro
100 gr di zucchero
1 bustina di lievito
la scorza di mezzo limone

Per il ripieno:
300 gr di crema di nocciole o crema spalmabile al cioccolato
50 gr di biscotti secchi
50 gr di mandorle tritate



Mescolate il burro ammorbidito con lo zucchero, fino ad ottenere un composto liscio. Aggiungete le uova,il tuorlo e la scorza di limone continuando a mescolare. Setacciate la farina insieme al lievito e iniziatela a versare sul composto, mescolando prima col cucchiaio e successivamente con le mani, fino ad ottenere una palla liscia da poter maneggiare facilmente.
Impastate qualche minuto su un piano e poi stendete la pasta con un matterello, fino ad arrivare a uno spessore di circa 1 cm.
Ricavate con una tazza o un coppapasta dei cerchietti che adatterete ai pirottini e dei cerchi un po' più piccoli per la copertura.[Io ho utilizzato una tazza grande per i cerchi della base e una tazzina un po' più piccola per il coperchio.]
Intanto preparate il ripieno: mescolate la crema spalmabile con i biscotti tritati e le mandorle.
Riempite ogni pirottino rivestito di pasta con 1 cucchiaio e mezzo di ripieno.
Adagiate il cerchio di pasta più piccolo come un coperchio e cercate di sigillare il bocconotto con le dita.
Infornate in forno caldo a 180° per 15 minuti. [I bocconotti devono essere cotti, quindi valutate la cottura con lo stecchino o anche solo premendo con un dito: non devono essere troppo molli, ma ATTENZIONE, devono rimanere abbastanza pallidi, non devono dorare, pena perdita di morbidità].
Cospargete con abbondante zucchero a velo e servite!


Bon Appetit!:)

lunedì 3 settembre 2012

Mousse al limone





Quando è troppo è troppo.
E questa volta anche il troppo è poco.
Prendete una bella serata sul divano in cui non vuoi vedere/sentire nessuno.
Aggiungi una delle poche sere che hai tempo di accendere la televisione e gustarti un po' di sano e riposante cazzeggio, a vedere programmi demenziali.
Demenziali, appunto.
In mente avevo, che so, un Gordon Ramsey alle prese con l'embolo che gli parte ogni cinque minuti, o quei simpaticoni di "Ma come ti vesti?", che se ci provassero a farli a me certi commenti lo so io come gli ridurrei quei bei vestitini firmati da 1000 euro l'uno.
Accendo la televisione, mi butto sul divano (vi salto il passaggio in cui mi accomodo acciambellata sul divano, con doppio cuscino, tazza di latte, ciotola di biscotti, ma ovviamente il telecomando è sul tavolo...), accendo la televisione e...
ORRORE.
E dire "orrore" a una bambina che avrà più o meno 7 anni è già sconvolgente, appunto.
Ma, si da il caso, che le bambine in questione sembrano piccole Pamele Anderson alte un metro di meno, stesse labbra, stesse acconciature, stessi atteggiamenti. (questi sono alcuni esempi)
Per farvela breve il programma si chiama qualcosa come "Little Miss America", un concentrato di dignità pestata sotto ai piedi, arrivismo allo stato puro e cattivo gusto a non finire.
Bambine agghindate come cinquantenni [dopo essermi documentata ho letto che alcune hanno anche fatto ricorso alla chirurgia estetica....a 5 anni....], con fisici scolpiti costruiti in palestra e con diete assurde, sorrisi sbiancati, pelle colorata con l'aerografo, che sgomitano e si agitano per una stupida coroncina, modello Miss America con 20 anni di meno.
Pensavo fosse uno scherzo di cattivissimo gusto quando poi,a un certo punto, hanno intervistato le mamme.
Già, le mamme.
E qui si può aprire un capitolo che rischia di non chiudersi.
Perchè se già quando frequentavo le elementari io e mia madre odiavamo calorosamente le madri "mio-figlio-è-il-più-bravo-e-bello-di-tutti" figuratevi la mia faccia quando ho sentito in questo programma madri [agghindate peggio delle figlie] dire "mia figlia deve vincere, è più bella delle altre e deve prendere quella corona. Altrimenti sa che posso non rivolgerle la parola e anche toglierle le bambole per settimane".
Ma dico io, poi ci lamentiamo che il mondo va a rotoli?


Poi, quindi, per sfogare la rabbia e lo sconvolgimento che questo programma allucinante mi ha lasciato mi sono rifugiata nel mio mondo, fatto di formine e mattarelli, lasciando lacche e autoabbronzanti a quelle mamme folli che sfogano le loro repressioni sulle piccole creature.
Quello che ne è uscito è ovviamente una mousse (guarda un po'), fresca fresca e facile facile, spumosa e che si scioglie in bocca.
Vi avviso, piccole Miss, che mangiare una roba così è mille volte meglio di avere una coroncina in testa :)

Mousse al limone

3 tuorli d'uovo
80 gr di zucchero
150 ml di panna fresca
6 gr di colla di pesce
la scorza e il succo di un limone

Mettete a bagno in acqua fredda la colla di pesce per 10 minuti.
Intanto sbattete i tuorli con lo zucchero, la scorza e il succo di limone fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. (Sbattete per almeno 10 minuti).
Versate il composto in un pentolino e mettetelo sul fuoco pochi minuti girando continuamente finchè la crema non inizierà ad addensarsi (il dorso del cucchiaio deve velarsi).
Spegnete il fuoco e aggiungete la colla di pesce ben strizzata, mescolando per farla sciogliere.
Mentre fate raffreddare la crema, montate la panna ben ferma. Aggiungete alla panna la crema oramai fredda e amalgamate, mescolando dal basso verso  l'alto.
Rivestite degli stampini in metallo o silicone con acetato o pellicola e versate dentro delle cucchiaiate di composto. (Io ho utilizzato un coppapasta rotondo adagiato su un piatto, rivestito sui bordi con pellicola trasparente). Lasciate rapprendere in frigo per almeno 4 ore.
Una volta fredda sformate la mousse e decorare a piacere. (Io ho utilizzato fette di limone,scagliette di buccia di limone e piccole meringhette).


Bon appetit

Aggiungo qui una piccola nota. Ringrazio tanto, tantissimo, tantissimissimo la dolce Monica, che è stata la seconda persona a donarmi il premio "Amica mia", ho scoperto il suo blog da poco, ma mi sono innamorata subito delle sue ricette e soprattutto del suo modo di scrivere. (visitatelo anche voi,  http://lemporio21.blogspot.it/ )
Poi un infinito grazie va alla tenera Vale, che col suo blog La ricetta che Vale ci stupisce con delle creazioni degne di una pasticceria. E' una delle prime blogger che mi ha dato la calda accoglienza nella blogosfera e le sono riconoscente. Mi ha donato il premio Blog Diamond ideato da Roby del blog Roby beauty, (premio che tra l'altro mi piace da pazziiii) e io devo donarlo ad altri 5 blog.

Questa volta scelgo i blog:
1) L'Emporio 21 di Monica
2) Dafne's Corner "Il gusto" di Mary
3) Dolcemente inventando di Ale
4) La mela nera di Norma
5) Limone e stracciatella di Elle
Spero vi faccia piacere, e possa arricchire i vostri blog.

Dulcis in fundo....TANTI AUGURONI alla piccola creatura di Ale che oggi compie un anno! Auguri Linda, sono certa che crescerai benissimo, stai alla larga da Little Miss America/Italia o quello che è, e fai incetta di tutti i buoni piatti che la tua mamma prepara!:)